SS Lazio, il pensiero di Stefano Mattei sul duro momento del blocco del mercato biancoceleste
SS Lazio- Luglio porta con sé l’inizio del mercato estivo, ma in casa Lazio la situazione appare tutt’altro che semplice.
Il club biancoceleste, infatti, si trova attualmente in una fase di stallo sul fronte entrate, un blocco che sta generando crescente preoccupazione tra i tifosi, soprattutto alla luce del deludente piazzamento in campionato nella scorsa stagione.
Angelo Fabiani / Foto: profilo X SS Lazio
A intervenire sull’argomento è stato Stefano Mattei, ai microfoni di Radiosei, con dichiarazioni successivamente riprese da Lazio Siamo Noi. Mattei ha affrontato sia il tema del mercato fermo, sia quello legato al settore giovanile, sottolineando le criticità che stanno rallentando il processo di rinnovamento della rosa.
SS Lazio, Mattei: “Settore giovanile fermo da anni: l’ultimo prodotto è Cataldi “
LE PAROLE DI STEFANO MATTEI: ” La Lazio è sparita dai radar, completamente ignorata dagli organi di informazione.
Il tifoso, oggi, si chiede con quale maglia biancoceleste dovrebbe identificarsi. A chi può affidarsi, con convinzione, per il futuro della squadra? Con il massimo rispetto, si punta ancora su un giocatore di 39 anni come Pedro. Oltre all’aspetto tecnico, è indispensabile che la società inizi a lavorare anche sull’incremento delle entrate. Continuare esclusivamente a tagliare, senza investire, rischia di trasformare la Lazio in una Lazietta.”
AGGIUNGE: “Questa è la differenza tra imprenditori e semplici risparmiatori: il futuro appartiene ai primi.
La Lazio, ormai da tempo, ha imboccato una strada che non porta da nessuna parte. Una gestione improntata al contenimento dei costi più che alla crescita, che ha finito per allontanare la fiducia dei tifosi. La gente ha compreso questa strategia attendista e, di conseguenza, ha smesso di credere nel progetto.”
Danilo Cataldi / Foto: profilo X Lazio
SETTORE GIOVANILE: “Nella Lazio, l’ultimo calciatore ad emergere dal settore giovanile è stato Danilo Cataldi, classe ’94.
È questa la realtà che va raccontata con onestà: i giovani cresciuti nel vivaio biancoceleste si fermano quasi sempre alla Primavera, e nella migliore delle ipotesi qualcuno riesce a trovare spazio in Serie B. Un sistema che, evidentemente, fatica a produrre talenti pronti per la prima squadra”.